La lobby dei colpi di frusta e la tabella unica

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(di Federica Pezzatti – Plus24)

Compagnie assicurative e le otto associazioni di consumatori che aderiscono al Forum Ania Consumatori concordano sull’importanza dell’introduzione dell’articolo 7 del Ddl Concorrenza, che definisce in maniera omnicomprensiva il danno non patrimoniale, uniformando a livello nazionale la valutazione economica del danno alla persona coinvolta in incidenti stradali. Non è cosa da poco: l’impatto economico delle nuove norme ancora in discussione, sui premi assicurativi dipenderà dall’approvazione delle tabelle di quantificazione del danno biologico (compreso tra 10 e 100 punti di invalidità) la cui definizione è rimessa a un Decreto del Presidente della Repubblica. Secondo le imprese e i consumatori (Adiconsum, Adoc, Cittadinanzattiva, Codacons, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori) il provvedimento garantirebbe certezza e uniformità valutativa e magari anche una riduzione delle tariffe Rc Auto.

Ma di questo non c’è certezza (visto che abbiamo ancora l’Rc Auto più cara in Europa, nonostante i risparmi sui colpi di frusta). A questo proposito dopo l’introduzione dell’articolo 32 della Legge 27/2012 sulle micropermanenti, che prevede il pagamento della lesione solo in caso di accertamento strumentale, i risarcimenti per i famosi colpi di frusta, patologia tutta italiana fino a qualche anno fa, si sono ridotti notevolmente (in alcune provincie come Napoli anche del 70% in un anno). Ma ancora oggi il numero dei sinistri con lesioni lievissime (fino al 3% di invalidità) è intorno ai 310mila l’anno. Nel 2014, circa due terzi del costo dei risarcimenti Rc Auto, pari a 7,5 miliardi euro, sono relativi a danni alla persona. Di essi ben 2,5 miliardi euro sono per lesioni fino al 9% (lieve entità) e 5 miliardi euro per lesioni gravi e per danni mortali. La soluzione legislativa allo studio per questi ultimi, con l’utilizzo di tabelle fissate per legge (di fatto ora si usa quasi ovunque la tabella del Tribunale di Milano) non trova d’accordo le associazioni e i rappresentanti degli avvocati e degli esperti di infortunistica stradale, già contrari in passato alla legge sulle micropermanenti. Contrati anche i rappresentanti delle vittime della strada.